(23 Aprile 2004)
Corri
ubriaco fiato, oggi non posso più fare del petto una prigione per impedirti di svegliare la notte del mio tempo. Non posso impedirti di svelare la follia atavica che oggi sanguina ed affoga il mio mondo. Corri finché l'alcool mi impedisce di tenerti dietro e rimetterti le catene del silenzio. E se vuoi racconta anche delle menti prigioniere di falsità satellitari che rimbambiscono l'insoddisfazione e la rabbia e i tumori del tempo accompagnando al sonno bocche imbavagliate per non piangere. E se vuoi racconta degli schiavi in cubiche prigioni impiccati a colorate cravatte nella diurna finzione e metallici guinzagli sadomaso nell'orrore della notte senza sessi e sessomani. Svela le smutandate casalinghe impalate sui cazzi di gomma dei serial televisivi uccidifamiglia che la notte si incoronano di emicranie e bruciori per non doversi sfilare i vibratori collegati alla tv. Piangi il tuo pianto etilico vomitando la tristezza dello stomaco e ricorda che ormai la felicità è finzione e gli abiti neri portati per moda sono solo vagiti di aiuto ruttati al cielo! Ma non dire della falsità degli animi percè questa notte non è abbastanza eterna per tenere in sè tutta la questione. Non dire i falsi sorrisi di falsi denti i falsi sentimenti i falsi amici che mendicano soldi e genio i falsi buongiorno i falsi buonanotte i falsi "mi sono fatto male" (mi ha ammazzato di botte) i falsi matrimoni fatti su amori di plastica i falsi "ti amo" imparati al cinema il falso sesso imitazione del porno tedesco il falso benessere fatto di malattie la falsa paura fatta di razzismo Scivola via orfano slegato dalla ragione senza padre d'intelletto nè madre d'amore. Snodati sui binari della solitudine perché tu sei un pensiero senza legami selvaggio ululato senza luna un rigurgito di alcool senza morso. Non dare il tuo selvaggio furore in cambio di casa in cambio di carezza in cambio di amore nè ardore perché sotto questo cielo non esiste casa senza sbarre nè carezza pura nè amore altruista. Porta ai venti l'ultimo mio libero respiro perché le luci non possono più illuminare la realtà ma accecare chi guarda al cielo. Porta ai poeti questa incompiuta rima e dì loro che anch'io sono stato ucciso... morto nella falsità degli animi... soffocato nella prigione del petto. |