IL TEATRO




                  Attraverso la rappresentazione teatrale avviene l’integrazione delle tre espressioni che caratterizzano maggiormente la sua ispirazione artistica:
poesia, musica e testi comico/satirici uniti alla manifestazione gestuale del corpo.

        Comincia così la sperimentazione di momenti che mirano a trasformare il palcoscenico in una scena itinerante del comico che fa da cornice ai momenti di introspezione e riflessione introdotti dalla poesia;
il tutto trascinato sulle note di musiche che spesso diventano un vero e proprio personaggio che interagisce sulla quinta.


 SPETTACOLI DI CABARET  





      IO HO PAURA (E non soffro nemmeno di vertigini) - (2011)

    

Autori: Omid Maleknia e Olimpia Ardesi

Musiche di Franco Ortelli

Durata: 75 minuti

Descrizione dello spettacolo:

              Monologhi tra cabaret e musica sull’ansia e sulla paura della vita moderna.

            Io ho paura, ho paura dello squalo quando vado al mare, ho paura di rimanere disoccupato quando lavoro e ho paura di trovare lavoro quando sono disoccupato… Ho paura di amare perché le donne poi si trasformano in mogli e le mogli fanno più paura dello squalo. Ho paura di me stesso perché ho sentito dei racconti in giro e ho paura di andare in giro e scoprire che in realtà sono un negro… per l’ansia di aver paura prendo medicine… le medicine mi fanno bene, mi fanno passare l’ansia di aver paura lasciandomi la paura di avere l’ansia. Le donne mi offrono il loro corpo ma io faccio già fatica a vendere il mio.

        Io ho paura!… spesso… solo per non annoiarmi… non annoiare… e sopportare meglio la vita.

        Spettacolo che nasce dall’incontro artistico di Omid Maleknia e Franco Ortelli che diventa un’occasione per mescolare i monologhi di cabaret con le canzoni dell’lp Tecnoevo (secondo cd musicale di Franco Ortelli) creando un racconto divertente e travolgente che porta a riflettere se valga veramente la pena di aver paura di tutto ciò che non siamo noi!

         

   POETICAMENTE DISTURBATO - (2005)


    La vita surreale di un poeta-scrittore è ripercorsa attraverso le domande di un’intervistatrice autistica e fragile di nervi.
    Il blues colorerà le fasi salienti delle vicissitudini artistico-sentimentali del Maestro…pericolosamente in bilico…tra genio e sregolatezza!
Incalzato dalle domande della singolare intervistatrice, il Maestro rivive le proprie esperienze surreali alla ricerca di Alice, l’amica d’infanzia fuggita a soli sette anni con l’amante centroamericano della propria nonna… La sua follia disperata lo porterà a credere di riconoscerla nelle figure di prostituta francese, di spacciatrice ed altro…

            Spettacolo in bilico tra comicità cabarettistica, reality-show e tragedia.
        Un atto unico che con il suo ritmo altalenante non vuole proporre risposte, ma piuttosto che lo spettatore si ponga delle domande.

        La musica, tra i ritmi blues e rock, si impone come terzo protagonista sul palco offrendo una possibile giusta interpretazione ai sentimenti dello spettatore.
Durata: 1 h. e più!



   LA STUFA STUFA (Dieci anni di grandi insuccessi!) - (2003)



      Un pianista costretto dalla regia del programma per cui lavora, ad improvvisarsi presentatore di una serata, deve suo malgrado escogitare un modo per presentare il “grande poeta” fallito… spettacolo di poesia, teatro, espressione corporea e musica per ripercorrere i perché di una carriera artistica..
Durata: 35 min.


  CAFFE’ QULTURA (Cabaret - 2000)


        Vi siete mai chiesti cos’è il femminismo, avete mai pensato a cosa c’entrano i cavoli con i fichi secchi, siete in grado di definire la motivazione che porta all’unione ed alla demolecolarizzazione della coppia, il fumo nuoce alla salute delle persone che vi circondano?C’è speranza di sopravvivere (ad Alessandria)? Tutte le risposte al caffè di stampo post-moderno…
Durata: finché la barca va…sei in tempo per metterti in salvo!


     SE STESSI CON STANISLAO (Cabateatro -1997)



      Alla prima puntata di una trasmissione televisiva, il presentatore si accorge che nessuno dei suoi ospiti è arrivato;solo sul palcoscenico in compagnia di un cinico musicista, viene costretto dal regista a diverse mascherate per simulare gli interventi degli ospiti assenti.
Il poveretto si travestirà da:
1. relatore di poesie ermetiche;
2. ragazzo alla moda;
3. spacciatore pedofilo pentito;
4. extracomunitario.
Durata: 1 h. e più!


   CUORE AL LIQUORE (Cabateatro -1996)


        Un personaggio dialoga con il proprio cuore del mal d’amore, del mal di vita e del male in generale.
        Quando il cuore abbandona il personaggio piantandolo nel bel mezzo della recita, questi decide di vendicarsi con l’autore apparendo con le proprie vere vesti nel terzo atto dello spettacolo e dichiarandosi ribelle contro ogni forma di sopruso da parte degli autori che mai si preoccupano dei loro personaggi….finale a sorpresa!
Durata: 45 min.